Pannelli Fotovoltaici: Prezzi, Risparmi e Scelta

L’energia solare è una risorsa inestimabile che può portare numerosi benefici, tra cui un risparmio energetico significativo e una riduzione dell’impronta ecologica. Un modo efficace per sfruttare questa risorsa è l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici. Questa guida mira a fornire una panoramica completa sui pannelli fotovoltaici, mettendo in luce l’importanza di scegliere il pannello giusto, i potenziali risparmi derivanti dall’uso di pannelli fotovoltaici e, infine, i vari aspetti da considerare nella scelta del pannello più adatto alle proprie esigenze.

Kit Fotovoltaico Fai da Te: Come Funziona, Quale Scegliere, Costi

Il mondo delle energie rinnovabili è in continua evoluzione ed attira sempre di più, non solo perché promette di risparmiare sulle bollette, ma anche perché l’investimento iniziale richiesto è sempre più basso. Oggi trattiamo dei kit fotovoltaici fai da te, ovvero una soluzione intelligente e conveniente per risparmiare soldi e tempo ed iniziare da subito a generare energia rinnovabile per la propria abitazione.

Impianto Fotovoltaico: Costi, Prezzi e Agevolazioni Fiscali

Un impianto fotovoltaico permette la trasformazione diretta e istantanea dell’energia derivante dall’irraggiamento della luce solare in energia elettrica, senza bisogno di ricorrere a combustibili. Il loro successo su scala internazionale è dovuto al fatto che sono in grado di produrre energia pulita dove serve, che sono personalizzabili sulle effettive esigenze dell’utente, che giovano all’ambiente e che non necessitano di particolare manutenzione, arrivando a durare sino a 30 anni.

Generatori di vapore vs. caldaie a vapore

Quando si è alla ricerca di una soluzione di energia a vapore per la propria azienda, molto probabilmente vi siete imbattuti in due termini molto comuni:

– generatori di vapore;
– caldaie a vapore.

Con questi due termini, che possono sembrare simili, si indicano due tipologie di soluzioni ben differenti tra loro. Il punto in comune tra queste due attrezzature, è che entrambi i sistemi producono energia attraverso il vapore. Tuttavia, lo realizzano in modi fondamentalmente diversi. Queste differenze, sono le particolarità peculiari di ciascun sistema.

Poiché le caldaie a vapore e generatori di vapore industriale di qualità sono destinati ad essere utilizzati in situazioni molto differenti, è essenziale capire quali sono le differenze prima di ipotizzare un loro acquisto. Proprio per questo, comprendere le peculiari differenze dei due progetti permetterà di fare la giusta scelta.

Fotovoltaico, è record di investimenti: grande crescita in Cina

Senza alcun dubbio, il 2017 entra nella storia per essere stato l’anno del sole nel settore energetico. Lo scorso anno, infatti, non sono mancati gli investimenti nel fotovoltaico, scelta che ha conquistato il palcoscenico della finanza globale. Il record degli investimenti riporta cifre da capogiro, con 160,8 miliardi di dollari e più 98 GW di nuova capacità solare che è stata installata nel pianeta. Questo dato supera qualunque altra tecnologia, sia quelle rinnovabili che quelle fossili; questi ultimi combustibili, nello specifico, si sono fermati a 70 GW.

A confermare questo trend è stato il rapporto redatto dall’Unep, programma ambientale dell’ONU.

Grande aumento per il fotovoltaico, soprattutto in Cina

Grazie alla straordinaria ondata di investimenti è emerso che, grazie al fotovoltaico, cambia la mappa energetica globale. E ovviamente arriva anche una serie di benefici importanti a livello economico. Lo scarto con altri combustibili è sempre più netto, soprattutto se nel calcolo si considerano le fonti rinnovabili, fatta eccezione per l’idroelettrico. Complessivamente, come riporta il sito specializzato batteriadomestica.it, nel 2017, la potenza green, ha raggiunto 157 GW, quindi ben 87 GW in più rispetto al valore sommato di carbone, gas e petrolio. E’ un importante momento di svolta, che apre così le porte alle rinnovabili.

Il Paese che al momento sfrutta e installa maggiormente questa nuova capacità, è la Cina, dove vengono segnalati importanti incentivi che sono stati elargiti da Pechino. Discorso simile per Paesi come Australia o Messico, dove è stato registrato un importante calo dei costi di produzione dell’energia, così da ottenere un effetto davvero determinante. Dal 2009 all’anno scorso il costo dell’elettricità per fonte, su larga scala, è sceso del 72%, passando da 304 dollari per MWh a 86 dollari.

Da deserto a energia elettrica: il progetto nei paesi africani

Un programma semplice, ma abbastanza ambizioso quello che è stato presentato a Dakar, con l’aiuto della Banca di sviluppo africana (Bad). L’idea è di prendere una vasta quantità di energia solare direttamente dalle aree desertiche, per poi trasformarla e ottenere corrente elettrica. Del resto perché non iniziare a sfruttare le vaste zone del deserto africano, nel tentativo di aiutare i residenti? Per farlo, sono stati sbloccati più di 9,6 miliardi di euro, destinati proprio alle energie rinnovabili e ai relativi lavori ritenuti necessari per portare avanti tale obiettivo.

Il progetto vuole andare a coinvolgere attivamente ben 11 paesi africani; nello specifico ci si concentra su quelle località che sorgono nei pressi della Grande Muraglia Verde. La capacità produttiva stimata è di 10 mila megawatt, da destinare a quasi 250 milioni di persone non connesse, su un totale di 400 milioni che risiedono nella zona estesa del Sahara.

Le scelte energetiche per il futuro dell’Italia

Siamo un gruppo di docenti e ricercatori di Università e Centri di ricerca. In virtù della conoscenza acquisita con i nostri studi e la quotidiana consultazione della letteratura scientifica internazionale, sentiamo il dovere di informare la classe politica ed il Paese riguardo la crisi energetica e climatica incombente, che minaccia di compromettere irrimediabilmente la salute ed il benessere delle generazioni future. Tutti gli esperti ritengono che sia urgente iniziare una transizione dall’uso dei combustibili fossili a quello di altre fonti energetiche, così che possa essere graduale.

Tesla Powerwall 2: cambia il tuo modo di Produrre e Consumare Energia

Come si fa ad avere una casa, o una struttura aziendale, che sia completamente autosufficiente e green al 100% in termini di energia? E’ possibile grazie ai nuovi sistemi di accumulo di Tesla Powerwall 2, che permette di immagazzinare l’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, senza dover fare affidamento al gestore di energia elettrica. Le batterie Tesla di nuova generazione sono un valido aiuto per chiunque voglia puntare ad accumulare energia. Si tratta di una batteria al litio che aiuta il tuo impianto fotovoltaico (sia nuovo che già esistente) a immagazzinare energia per poi utilizzarla nel momento giusto. Grazie alle nuove caratteristiche attentamente studiate dal team Tesla, la Powerwall 2 ha il doppio della capacità rispetto ai modelli di prima generazione. Per questo si adatta facilmente a qualsiasi tipo di strumento installato sulle abitazioni o aziende sia di piccole e grandi dimensioni.

Perché installare un impianto fotovoltaico con Powerwall 2

Per partire con il piede giusto, prima di acquistare una Tesla Powerwall 2, è bene prevedere l’installazione di un impianto fotovoltaico di accumulo. Potrai infatti trovare kit di pannelli che sono dimensionati in base alle tue necessità, integrati con batterie TESLA e inverter che è progettato con massima idoneità. Avrai così la possibilità di consumare energia che produrrai con il tuo impianto, libera, tua al 100%. Solitamente grazie a un impianto fotovoltaico, avrai la possibilità di consumare solo una piccola parte dell’energia prodotta, che si aggira intorno al 30-40%. Tesla ti permette di salvare l’energia prodotta, archiviandola senza alcun rischio o spreco, così da alimentare la tua dimora in modo completo.

Lettera aperta ai candidati alla carica di Governatore nelle Elezioni Regionali

15 marzo 2010

Perché l’Italia
non deve tornare al nucleare
e deve invece sviluppare le energie rinnovabili

Lettera Aperta
ai candidati alla carica di Governatore nelle Elezioni Regionali

Siamo un gruppo di docenti e ricercatori di Università e Centri di ricerca. In virtù della conoscenza acquisita con i nostri studi e la quotidiana consultazione della letteratura scientifica internazionale, abbiamo già da tempo sentito il dovere di esprimere la nostra opinione sul problema energetico con l’appello riportato sul sito: www.energiaperilfuturo.it. Poiché le Regioni sono direttamente coinvolte nelle scelte di politica energetica, in occasione delle ormai prossime elezioni vogliamo illustrare anche a voi, candidati Governatori, i motivi per i quali riteniamo che il ritorno dell’Italia al nucleare sia una scelta strategicamente sbagliata e ogni sforzo debba invece essere concentrato sullo sviluppo delle energie rinnovabili.
Una corretta politica energetica deve basarsi anzitutto sulla riduzione dei consumi mediante l’eliminazione degli sprechi e l’aumento dell’efficienza energetica, poi sullo sviluppo dell’energia solare e delle altre energie rinnovabili. Le Regioni italiane possono e devono giocare un ruolo importante, anche perché la direttiva europea 28/2009 obbliga l’Italia, entro il 2020, a ridurre i consumi, ridurre le emissioni di CO2 e a coprire il 17% dei consumi finali con energie rinnovabili. E’ un percorso virtuoso, nel quale non c’è spazio per il nucleare.
Mentre i costi delle energie rinnovabili scenderanno certamente nei prossimi 10 anni, i costi del nucleare sono per loro natura non ben definiti e destinati ad aumentare, tanto che probabilmente la costruzione delle centrali, se mai inizierà, dovrà essere molto probabilmente sospesa perché fra dieci anni il nucleare non sarà più economicamente conveniente.
In molti paesi d’Europa, Germania in testa, è in atto una silenziosa rivoluzione basata su una filiera che parte dalle attività di ricerca nelle Università, negli enti pubblici e nelle aziende e si estende alla produzione di materiali, alla sperimentazione di impianti su larga scala e all’installazione diffusa di impianti domestici. L’idea di un abbattimento sostanziale delle emissioni di CO2 e di una forte indipendenza energetica sta, in quei paesi, uscendo dalla dimensione del sogno utopico e entrando in quella di un concreto fattore di sviluppo che traina l’economia e produce posti di lavoro. L’enorme ulteriore vantaggio di una scelta in favore delle energie rinnovabili sta nel fatto che un euro di investimento oggi può cominciare a produrre energia e a contribuire all’indipendenza energetica in pochi mesi. Nel caso del nucleare, invece gli enormi investimenti di oggi porteranno a produrre nuova energia nel migliore dei casi tra dieci o quindici anni.
Una politica rivolta allo sfruttamento delle potenzialità del solare e delle altre fonti rinnovabili e alla riduzione razionale dei consumi sarà un motore importante per una nuova fase di sviluppo nel nostro paese.
Nel documento allegato vengono esaminati in dettaglio i motivi per un no al nucleare. Nel chiedervi di aderire all’appello sulle scelte energetiche pubblicato sul sito www.energiaperilfuturo.it che è già stato firmato da più di 2000 docenti e ricercatori e da oltre 8000 cittadini, siamo a vostra disposizione per discutere il problema energetico in modo più approfondito nelle sedi opportune.

Intervista di Gianni Santucci a Vincenzo Balzani, Corriere delle Sera del 14 marzo 2011

«La sicurezza delle centrali non è il motivo principale per essere contro il nucleare» . Vincenzo Balzani, docente di Chimica all’Università di Bologna, è tra gli scienziati italiani più citati al mondo. Sta collaborando all’ultimo «Quaderno sull’energia» di «Italia nostra» e due anni fa ha scritto «Energia per l’astronave Terra» , vincitore del premio Galileo 2009 per la divulgazione scientifica. Professore, con gli incidenti nei rettori del Giappone si sono risvegliate antiche paure: in Italia andrà avanti il piano nucleare? «Il nucleare è una scelta che non si fa divisi. Ci sono problemi enormi da affrontare. Pensiamo alla gestione delle scorie radioattive, in particolare quelle che rimangono pericolose per decine di migliaia di anni. È un problema di sicurezza anche più grave. E ancora senza soluzione» . Perché si parla poco di scorie? «Perché forse non tutti sanno che gli Stati Uniti hanno cercato di costruire un deposito per queste scorie sotto una montagna del Nevada. Dopo 30 anni di lavoro e una spesa enorme, quel progetto è stato abbandonato» .